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Associazione Malik

Quatro giovane ragazze della Barbagia per un corso di formazione!

Quattro giovani ragazze provenienti da piccoli paesi del BIM Taloro – Desulo, Austis, Gavoi e Teti – hanno partecipato, dal 1º al 9 settembre, in Romania 🇷🇴, a un corso di formazione intitolato “AIM HIGH – Advancing Intercultural Mentoring for Holistic Impact and Growth”, un progetto inserito nell’ambito del programma Erasmus Plus 🇪🇺, organizzato dal nostro partner rumeno Asociația Comunități pentru Tineri.

Di seguito, le testimonianze delle nostre partecipanti, che con grande entusiasmo raccontano la loro esperienza:

Luisanna ( Desulo):

L’esperienza in Romania è stata una delle esperienze più belle della mia vita. È durata dal 1 settembre al 9 settembre.Siamo stati immersi nel verde con un lago vicino. Abbiamo partecipato a un corso di formazione per quanto riguarda il ruolo del mentore.

Eravamo in 19 persone, italiane, portoghesi e rumeni. Dopo la lezione alcuni pomeriggi abbiamo fatto delle camminate, visto cascate, ponti e laghi. Abbiamo visitato anche un monastero in cui le suore ci hanno spiegato il loro lavoro e come coltivano la terra e guidano il trattore.Ci siamo confrontati sul futuro, confortati nei momenti tristi e riso nei momenti più divertenti. Penso che tutte le persone almeno una volta nella vita devono fare questa esperienza, con persone di diverse nazionalità ma con un cuore grande.Queste persone avranno per sempre un pezzo del mio cuore.

Giusy ( Austis)

Dal 1 al 9 settembre ho preso parte al corso di formazione con focus sulla figura del mentore e della sua importanza come figura che si approccia ai giovani.

L’esperienza è stata molto intensa, non solo perché si è svolta nel piccolo centro di Sasca Montana, in Romania, contesto che ci ha permesso di vivere appieno questa terra e stare a contatto con la popolazione locale, ma anche perché le varie sessioni erano dense di attività e discussioni.

Le giornate si articolavano tra “giochi” per rompere il ghiaccio, quini più leggeri per cominciare a entrare in sintonia con il resto del gruppo, a sessioni più serie con spiegazioni e esercizi pratici, attività di brainstorming, giochi di ruolo rigorosamente in gruppi e quasi sempre diversi, per cui abbiamo collaborato più o meno con tutti i ragazzi coinvolti. 

Abbiamo avuto anche l’occasione di esplorare il territorio, tramite varie escursioni in zone di campagna più isolate; siamo stati anche a fare visita a un monastero e abbiamo

avuto modo di scambiare qualche parola con le suore che vivono lì: è stato un momento di grande arricchimento soprattutto perché abbiamo avuto modo di conoscere una ulteriore realtà con un credo differente.

Dover utilizzare una lingua differente è stato difficile, non tanto per la lingua in sé che comunque conosco abbastanza, ma il fatto di doversi costringere a pensare in inglese, seguire le “lezioni”, svolgere esercizi; si tratta di un’attività mentale pesante e a un certo punto della giornata avevo la necessità di spegnere il cervello. 

Mi sono comunque resa conto che anche solo pochi giorni possono fare una grande differenza nel prendere sempre più confidenza con una lingua che non è la tua e che alla fine riuscivo a fare discorso più lunghi e articolati un po’ meglio, che era uno dei miei obiettivi.

Ciò che più ho apprezzato di questa esperienza sono le attività in gruppo; ho sempre preferito il lavoro in team piuttosto che quello indipendente, perché mi sento più stimolata dal confronto e apprendo molto di più. Aver avuto a che fare con persone del settore ma che avevano un gran rispetto degli altri e non cercavano di primeggiare, mi ha permesso di apprendere nozioni che non conoscevo e di esprimermi senza pensare che i miei interventi fossero inutili e senza senso, ma anzi venivano accolti con grande entusiasmo.

A proposito del gruppo, sono stata davvero fortunata a incontrare quelli che sono stati i miei compagni di viaggio; tutti avevamo livelli di inglese diversi ma siamo stati tutti in grado di capirci e interagire.

Nonostante fossimo 3 gruppi ben distinti per nazionalità (italiani, rumeni, portoghesi), non ci siamo chiusi nei nostri confini ma abbiamo cercato di mischiarci e passare tempo con tutti; anche dopo le lezioni, ci incontravamo sul balconcino della pensione per passare qualche ora insieme a conoscerci meglio, giocare con giochi da tavolo, cantare e passare qualche momento di relax in gruppo.

Questa esperienza la consiglierei davvero a tutti; non è solo un modo per arricchire il proprio bagaglio o migliorare il proprio inglese, ma è un mettersi alla prova in un contesto scomodo, che vissuto nel modo sbagliato può risultare noioso e pesante. Stare un luogo così piccolo e isolato ti mette in comunicazione con te stesso e ti mostra quello che vorresti raggiungere, ma ti porta anche a capire che puoi fare tutto buttandoti a capofitto in nuove esperienze, e che non esistono limiti dettati da timidezza o poca preparazione, perché sei costretto ad affrontare tutte le difficoltà.

Raffaella (Gavoi)

Ho partecipato al training course su come diventare mentor in Romania, inizialmente devo dire di essere partita senza aspettative perché ho già partecipato ai progetti di Sportello in spalla ma mai a un training course ed è stata una scoperta.

É stata un’esperienza formativa non solo dal punto di vista del tema trattato del corso, ma anche a livello personale. Mi è stata data la possibilità di arricchirmi sul cosa significhi essere un mentor tramite attività non formali, interattive e stimolanti, ho conosciuto persone provenienti da altri paesi, esplorato una zona della Romania che non sapevo neanche esistesse, visto luoghi bellissimi immersi nella natura e abbattuto alcuni stereotipi sul paese, che al contrario di come si pensa é abitato da persone super ospitali, gentili e interessanti. Ho avuto anche la possibilità di migliorare l’inglese arricchendolo con un lessico più specifico e visto come persone di diversi paesi con diverse culture, rumena, spagnola, portoghese, venezuelana… possano lavorare bene insieme e quanto siano diverse ma anche simili sotto certi aspetti.

Iris ( Teti)

Grazie all’Associazione Malik e al progetto Sportello in Spalla ho potuto partecipare al Corso di formazione che si è tenuto a Sasca Montana dal 1 all 9 settembre 2024. Il corso era “ADVANCING INTERCULTURAL MENTORING FOR HOLISTIC IMPACT AND GROWTH”. Come si può capire dal nome l’argomento principale era il mentoring. Tutto il progetto è stato fantastico ed è un’esperienza che consiglierei di fare a tutti. I motivi per cui la reputo un’esperienza così tanto positiva sono stati tanti. In primis il fatto che ho appreso ulteriori capacità, conoscenze e qualità legate al mentoring. Quest’acquisizione a sua volta è strettamente legate alle attività svolte per apprendere. Sono state molto utili tante attività, soprattutto quelle di gruppo grazie alle quali ho potuto interagire con persone provenienti da altre nazioni come Portogallo e Romania, con le quali sono riuscita a confrontarmi e fare esperienza con l’utilizzo dell’inglese. Il confronto mi ha permesso di acquisire qualcosa sia sul mentoring sia conoscenze su culture diverse dalla mia. Ho apprezzato tantissimo anche le attività come le escursioni che abbiamo fatto perché ci hanno permesso di visitare luoghi molto belli. Un altro punto che ha contribuito tantissimo a rendere questa esperienza così piacevole sono stati il nostro organizzatore Marius e le nostre mentor Roxana e Celeste che ci hanno fornito tantissime conoscenze utili e sono stati molto supportivi. L’ambiente è stata favoloso perché siamo stati accolti benissimo, tutto ha contribuito ad avere un’esperienza ancora più positiva.

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