“Visioni made in Sardegna – Il cinema incontra le piccole comunità”
Si concluderà all’ISRE, con la proiezione di una delle opere più significative della rassegna cinematografica, la quarta edizione del progetto itinerante “Visioni made in Sardegna – Il cinema incontra le piccole comunità”.
Il progetto nel corso dei mesi di novembre e dicembre 2024 ha animato le otto comunità dell’Unione Comuni Barbagia (Gavoi, Lodine, Ollolai, Olzai, Oniferi, Ovodda, Sarule e Tiana), con l’ambizioso obiettivo di realizzare una rete di collaborazioni sul territorio sardo per divulgare, in particolar modo tra le nuove generazioni, il Cinema made in Sardegna.
Il doppio appuntamento, aperto con l’intervento del presidente dell’ISRE Stefano Lavra, è per mercoledì 18 dicembre, presso l’Auditorium Giovanni Lilliu del Museo del Costume in via Antonio Mereu 56 a Nuoro, alle ore 10:00 (proiezione per le Scuole) e alle ore 18:00 (ingresso libero e gratuito, aperto a tutti) con la proiezione dell’opera “L’ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra.
Il documentario scelto dall’ISRE, che ha voluto fortemente la presenza delle scuole, rappresenta il filo rosso che ha legato il percorso cinematografico e laboratoriale di questa edizione. Una proiezione straordinaria che conclude l’itinerario sul tema del pastoralismo, proprio all’Istituto Superiore Regionale Etnografico, l’ente strumentale della Regione che, per eccellenza, tutela e documenta il patrimonio demo-etno-antropologico, linguistico e archeologico dell’Isola, in tutte le sue manifestazioni e modificazioni.
Il film documentario racconta di saperi, di conoscenze, di un mondo altro, di tradizione popolare, dei pescatori di Cabras, della città di Nuoro, del fenomeno dell’emigrazione, di Cagliari, del mondo delle miniere nel Sulcis, ma anche delle condizioni precarie in cui allora viveva l’isola.
Il film è una fotografia realistica di come la Sardegna, negli anni ’60, si trovasse a vivere, da un punto di vista socio-economico, la contrapposizione di due mondi: uno in condizioni disagiate dal punto di vista produttivo, anche se dal lato umano ci si trovava ancora in un sistema comunitario; l’altro, limitato a certe aree dell’isola, legato alla modernità, che parlava di progresso ma nasceva malato, non innestato nella struttura produttiva sarda e non sembrava sostituire positivamente quel sistema che necessitava invece, di una grande riforma dal basso.
Temi ancora oggi molto attuali, visto lo spopolamento, la fuga di cervelli e di famiglie ancora costretti ad emigrare; per questo dopo la proiezione, si stimolerà una riflessione e il dibattito, con gli interventi di Antonello Zanda, in rappresentanza della Società Umanitaria – Cineteca sarda e l’antropologa e docente Joyce Mattu.
Il progetto “Visioni made in Sardegna – Il cinema incontra le piccole comunità”, è ideato da Malik ETS, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna attraverso la L.R. 20 settembre 2006, n. 15, annualità 2024, cofinanziato dall’Unione Comuni Barbagia, con il patrocinio e il partenariato dell’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico e il sostegno della Società Umanitaria – Cineteca Sarda.