In occasione del suo ventennale, ci teniamo a farvi conoscere meglio le origini dell’associazione e del suo nome!
Quella di Malik è una storia che lega anime, terre e culture solo apparentemente lontane, strettamente intrecciata, come in un forte abbraccio, alla storia di un giovane ragazzo nato e cresciuto in un villaggio nei pressi del Lago Vittoria.
Il primo passo di quello che sarebbe stato un lungo percorso venne eseguito nel 2003, in occasione del progetto di cooperazione internazionale “Giochi e giocattoli del Sud del Mondo”, svoltosi in Kenya. In quell’occasione, la figura di Malik – giovane insegnante della primary school – si rivelò fondamentale: Malik era quella figura capace di indicare quale sentiero percorrere, aprire le porte, farsi accogliere dalle persone e risolvere all’occorrenza quei piccoli problemi che si figuravano quasi insormontabili, in un paese dove nulla poteva essere considerato scontato.
L’esperienza si concluse con una bella promessa: quella di mantenere il legame, creare un ponte tra la Sardegna e l’Africa e far conoscere a un Malik desideroso di vedere il mondo, cosa succedeva al di là del grande continente.
Ma il fato, si sa, a volte si può rivelare funesto e non passò tanto tempo prima di scoprire che un incidente aveva strappato proprio Malik alla sua vita terrena. Tra il dolore e il dispiacere però, si fecero spazio le ultime parole scambiate e soprattutto quella promessa di portare con sé il genuino entusiasmo e l’amore per la scoperta e la vita che lo stesso Malik aveva trasmesso. In Africa, quando qualcuno muore, è usanza riportare il nome della persona cara al nuovo nato; la stessa cosa accade nella nostra Sardegna, in una sorta di omaggio a chi, in questa vita, ha lasciato un’importante impronta. Inutile dire che questa affinità culturale si fece portatrice di un forte messaggio: la futura associazione doveva portare il nome di Malik.
Malik Associazione, dunque, nasce nel 2004 e da allora i progetti eseguiti e le persone messe in rete hanno avuto un unico filo conduttore: l’anima di un giovane che voleva venire in Europa. Negli scambi tra paesi, negli incontri, nelle chiacchierate, c’è Malik. E Malik è presente anche in ogni aereo o treno o nave presa; in ogni casa e in ogni famiglia che ha accolto noi ma soprattutto i ragazzi che negli anni si sono resi partecipi di nuove scoperte.
Giovani, proprio come Malik.