Le nostre volontarie hanno concluso i loro 7 mesi di volontariato in Slovenia con il Corpo Europeo di Solidarietà
Durante il 2024 vi abbiamo raccontato più volte di due ragazze di Ollolai, amiche inseparabili, che hanno deciso di intraprendere insieme un progetto di volontariato. Come tanti altri coetanei che spesso esitano a partire per l’estero a causa di quelle che definiscono “mancanze personali” – la paura di partire, una conoscenza solo basica o intermedia dell’inglese, e altre insicurezze – anche per loro la decisione di partire non è stata priva di dubbi e timori.
Ciò che non vi abbiamo mai detto è quanto sia stato difficile trovare un’organizzazione disposta a ospitarle entrambe contemporaneamente. Nei progetti di lungo termine, infatti, è più comune che vengano ospitate persone di nazionalità diverse all’interno dello stesso progetto, rendendo più complicato accettare due candidate provenienti dallo stesso paese.
Armate di pazienza e speranza, abbiamo cercato insieme diverse opportunità, finché non abbiamo trovato il posto ideale per entrambe: Piran, un piccolo borgo in Slovenia, dove si parlano sia lo sloveno che l’ italiano, ospitate dall’associazione Javni zavod Športni in mladinski center Piran.
Per sei mesi le ragazze hanno vissuto questa esperienza straordinaria. Certo, ci sono stati alti e bassi, come accade nella vita reale, ma nel complesso è stata un’avventura che Sharon e Vittoria definiscono incredibile. È stata un’occasione per crescere personalmente e professionalmente, e forse anche per scoprire nuove consapevolezze che le aiuteranno a trovare i loro percorsi futuri.
Ora sono tornate in Sardegna da qualche tempo, ma abbiamo deciso di chiedere loro un’ultima testimonianza per riassumere questi sette mesi trascorsi all’estero. Ecco le loro parole:
“Il 29 ottobre si è concluso il nostro progetto di volontariato in Slovenia. Durante questi sei mesi abbiamo imparato tantissime cose nuove, migliorato il nostro inglese, conosciuto persone provenienti da diverse parti d’Europa e arricchito il nostro bagaglio culturale. Questa esperienza ci ha spesso spinto a uscire dalla nostra zona di comfort e, grazie a ciò, abbiamo avuto modo di conoscere meglio noi stesse. Consigliamo a chiunque ne abbia la possibilità di partecipare a progetti come questo, perché offrono l’opportunità di visitare posti nuovi, conoscere persone di culture diverse e aprire la mente. Vorremmo ringraziare Sportello in Spalla e, in particolare, Iulita, per averci accompagnato e guidato in questo percorso, dimostrando sempre gentilezza e disponibilità.”